Solo gli operatori autorizzati possono raccogliere gli indumenti usati

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha di recente confermato che la raccolta di prodotti tessili e moda a fine vita non può ancora essere effettuata direttamente dai produttori di abbigliamento e altri prodotti tessili nei propri punti vendita.

Al momento la raccolta degli indumenti usati è consentita se gestita da operatori autorizzati nell’ambito delle raccolte differenziate di rifiuti urbani.

@Confindustria aveva presentato istanza di interpello al Ministero in cui richiedeva di fornire conferma “in merito alla possibilità da parte dei consorzi costituiti su base volontaria, di intraprendere iniziative di raccolta della medesima tipologia di rifiuti presso i punti vendita.
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica nella sua risposta, ha escluso questa possibilità fino all’entrata in vigore del decreto che istituirà la responsabilità estesa del produttore nel settore del #tessile.
Allo stato attuale, per la filiera del tessile non vi è ancora un contesto normativo definito, se non quello concernente l’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti tessili dal 1° gennaio 2022, ai sensi dell’articolo 205, comma 6-quater) del TUA, mentre è stato pubblicato solo in bozza il regolamento per l’istituzione del regime di responsabilità estesa del produttore nel settore del tessile.

Leggi il testo completo al parere del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, n. 17650, del 7 febbraio 2023 in https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/interpello_ambientale/ECI/2023_02_07_riscontro_interpello_confindustria_dgEC.pdf