
01 Dic I CASSONETTI NON SONO TUTTI UGUALI. PURTROPPO.
LA VICENDA DELLA NUOVA TESSIL PEZZAME RIBADISCE ANCORA UNA VOLTA LA NECESSITÀ DI ESTENDERE IL CONTROLLO ETICO SU TUTTA LA FILIERA DEL RECUPERO.
COME HA OPERATO LA VESTI SOLIDALE E GLI IMPEGNI PER IL FUTURO.
Da notizie di stampa abbiamo appreso le spiacevoli notizie inerenti la società NUOVA TESSIL PEZZAME con sede a Solaro. VESTI SOLIDALE soc. coop. soc. ONLUS promossa da Caritas Ambrosiana ha intrattenuto rapporti commerciali con questa società e pertanto, nelle ricostruzioni che gli organi di informazione fanno della vicenda, compare il nome della Vesti Solidale, benché la cooperativa sia completamente estranea agli illeciti contestati e non risulta indagata come correttamente riportato da alcune testate.
Resta, tuttavia, nonostante l’estraneità della VESTI SOLIDALE, il danno di immagine.
- Per allontanare il sospetto di ogni possibile coinvolgimento, la Vesti Solidale ritiene di dover precisare che:
L’impianto di proprietà della NUOVA TESSIL PEZZAME, cui Vesti Solidale ha conferito gli indumenti usati è autorizzato ad operare dalle autorità preposte: Città Metropolitana di Milano, Arpa, Asl, Comune di Solaro che hanno verificato (anche attraverso visite ispettive) il rispetto di tutte le normative nonché verificato il rispetto della legge antimafia. - Ogni chilo di materiale conferito da Vesti Solidale a NUOVA TESSIL PEZZAME è stato accompagnano da Formulario d’identificazione rifiuto e trasportato da automezzi iscritti all’Albo Gestori Ambientali come prevede la normativa vigente.
- Ogni chilo di rifiuto conferito è stato fatturato nel pieno rispetto della normativa fiscale.
- Nel contratto sottoscritto da NUOVA TESSIL PEZZAME la stessa si impegna a rispettare in maniera scrupolosa la normativa ambientale ivi compresa la fase di igienizzazione là dove prevista.
- Vesti Solidale ha effettuato occasionalmente visite presso l’impianto di NUOVA TESSIL PEZZAME ed ha verificato che nello stesso veniva operata selezione e igienizzazione.
NUOVA TESSIL PEZZAME si presentava quindi come una realtà d’impresa consolidata e con le adeguate certificazioni, quindi, in grado di ricevere parte del materiale raccolto da Vesti Solidale nel totale rispetto delle varie normative. Purtroppo, invece, da ciò che leggiamo sui media la stessa azienda con altri soggetti pare aver operato in maniera illegale e senza rispettare la normativa ambientale. Ragione per la quale, in attesa della conclusione della vicenda giudiziaria e dall’accertamento dei reati contestati, abbiamo sin d’ora sospeso ogni relazione con NUOVA TESSIL PEZZAME a titolo cautelativo.
Precisiamo inoltre che Vesti Solidale non risulta indagata e dalle notizie di stampa è chiaro che le autorità preposte al controllo hanno escluso ogni coinvolgimento di Vesti Solidale in pratiche illegali o anche solo non corrette.
Poiché vicende come queste sono accadute anche altrove, danneggiando altri soggetti no profit che come noi operano correttamente e fondano la loro azione proprio sul rapporto di fiducia con il donatore, ci stiamo impegnando da tempo per ridurre sempre più il rischio di incappare in soggetti che operano in maniera truffaldina.
Il solo modo per ridurre tale rischio, non essendo sufficienti le certificazioni e i controlli delle autorità preposte, sarebbe estendere il controllo etico su tutta la filiera del recupero. È un obiettivo che richiede grossi investimenti non sempre alla portata di realtà no profit, ma proprio perché riteniamo che il rapporto di fiducia con il donatore sia la base della nostra azione, ci stiamo impegnando per essere più rigorosi ancora di quello che le norme ci prescrivono. Alcuni passi importanti in questa direzione sono già stati fatti:
- CHIARA IDENTIFICAZIONE DEI NOSTRI CASSONETTI PER DISTINGUARLI DA QUELLI ABUSIVI. Già oggi i nostri cassonetti gialli riportano diverse indicazioni (loghi, numero di telefono, nome cooperativa responsabile della raccolta, QR code per avere in tempo reale tutte le informazioni sul progetto etc.). Poiché questo non è parso sufficiente, stiamo facendo di più. È in corso di sperimentazione un nuovo modello di cassonetto che possa più facilmente essere distinto dagli altri; se questo nuovo modello dovesse risultare adeguato procederemo alla progressiva sostituzione sull’intero territorio diocesano.
- GESTIONE DIRETTA DELLA FASE DI SELEZIONE-CERNITA-IGIENIZZAZIONE. Attualmente Vesti Solidale opera la selezione ed igienizzazione su una piccola percentuale del materiale raccolto, stiamo acquisendo competenze e know how per procedere progressivamente a selezionare buona parte del materiale raccolto. Servono investimenti importanti per acquistare un capannone industriale di almeno 4-5.000 mq e dotarlo delle necessarie attrezzature ma questo consentirà la creazione di nuova occupazione per fasce deboli di popolazione che è uno dei nostri obiettivi prioritari insieme alla salvaguardia dell’ambiente ed alla generazione di risorse economiche da destinare a progetti di solidarietà sul territorio della Diocesi (nel 2016 346.000 € e per il 2017 si preventivano altri 350.000 € circa)
- GESTIONE DIRETTA DELLA COMMERCIALIZZAZIONE SU FILIERE ETICHE E COMUNQUE MAGGIORMENTE CONTROLLATE. Grazie all’apertura di 6 negozi di abbigliamento usato di alta qualità a marchio SHARE (Second Hand Reuse) Vesti Solidale ha iniziato a commercializzare direttamente la parte più pregiata del materiale raccolto al fine di allungare la vita dei prodotti e garantire alla clientela un prodotto ecologico, di alta qualità, ad un prezzo accessibile; questo progetto genera nuovi posti di lavoro ed anch’esso finanzia progetti di solidarietà sul territorio. È un segno tangibile dell’attenzione che Vesti Solidale presta all’intera filiera del recupero.
Altra sperimentazione in atto vede coinvolte imprese sociali di Francia, Belgio e Spagna con cui Vesti Solidale collabora al fine di commercializzare una parte del materiale raccolto e selezionato; il tentativo è quello di creare partnership con imprese sociali no-profit in Africa ed in America Latina che possano selezionare e vendere sul mercato locale importanti quantitativi di indumenti e scarpe usate che non risultano adatte per il mercato italiano. Anche in questa filiera si garantisce la creazione di occupazione per soggetti in difficoltà e la redistribuzione dei proventi per progetti di solidarietà in Italia e nei Paesi di destinazione. Questo gruppo di imprese ha anche in corso l’ideazione e la realizzazione di un marchio di qualità etica per il servizio di recupero degli indumenti usati.
Fino ad oggi nella raccolta, svolta nel pieno rispetto della normativa e con tutte le autorizzazioni previste dalla legge, siamo riusciti a generare nell’ambito della Rete RIUSE (che raggruppa le cooperative sociali promosse da Caritas Ambrosiana e Caritas Brescia) oltre 60 posti di lavoro ed avviare a recupero/riutilizzo oltre 10.000 tons/anno di indumenti e scarpe usate generando ogni anno oltre 300.000 € di risorse economiche destinate a progetti di solidarietà sul nostro territorio (elenco e dettagli su www.reteriuse.it). La sfida per i prossimi anni è quella di coprire sempre più l’intera filiera del riciclo incrementando il numero di addetti e garantendo la gestione corretta e no-profit per quantitativi via via crescenti.
Ci preme invece valorizzare la serietà e la correttezza del nostro operato da quando Vesti Solidale è nata nel 1998 sino ad oggi, lavoriamo con migliaia di clienti privati e centinaia di amministrazioni pubbliche e mai sono emerse irregolarità né tanto meno reati da noi commessi. La nostra storia testimonia la nostra trasparenza e la nostra eticità.
Non possiamo accettare che notizie di stampa riferite ad un nostro cliente commerciale possano infangare la nostra reputazione e pertanto agiremo in tutte le sedi per tutelare non solo gli interessi ma anche la reputazione della nostra organizzazione.