No, solo una piccola parte del materiale raccolto viene distribuito ai bisognosi tramite i volontari delle centinaia di parrocchie e centri di distribuzione presenti nelle tre Diocesi aderenti al progetto. Altra attività è quella delle cooperative sociali della rete RIUSE che raccolgono circa 13.000 tonnellate di indumenti usati non tutti riutilizzabili come indumenti. Si tratta di circa 40 milioni di capi che non troverebbero un riutilizzo diretto da parte dei bisognosi ma che vengono gestiti come rifiuti nel rispetto della normativa ambientale vigente in Italia e servono ad innescare quel circolo virtuoso capace di generare occupazione per fasce deboli di popolazione e risorse economiche che vengono investite in progetti di solidarietà sul nostro territorio.