
27 Mag Chiediamo un tavolo di confronto per il settore
Cosa ha significato per le cooperative di Rete RIUSE questo periodo di lockdown?
Due mesi di impegno e duro lavoro per mantenere attiva la raccolta di indumenti usati. Rete RIUSE è infatti riuscita a creare le condizioni per mantenere sempre operativi i dipendenti, sostenendo costi straordinari per i DPI e le sanificazioni, sia dei mezzi di trasporto che dei cassonetti.
Grazie a questo sforzo abbiamo continuato a garantire un servizio di qualità a tutti i cittadini e i Comuni.
Ma l’emergenza COVID-19 ha causato una grave crisi anche per il settore della raccolta differenziata dei rifiuti urbani tessili: i mercati di sbocco cui vengono inviati questi rifiuti sono fermi da oltre 2 mesi ➡ questo crea problemi finanziari e negli stoccaggi di materiale.
Per questo ora chiediamo l’apertura di un urgente tavolo di confronto con gli operatori per studiare misure in grado di fronteggiare l’emergenza a partire da una moratoria delle somme dovute ai Comuni per lo svolgimento delle attività.
“Oggi, con il fermo dei mercati di sbocco causato dalla pandemia, le coop. sociali che effettuano le raccolte sono a rischio sopravvivenza”, evidenzia Fluttero (presidente CONAU), “a una situazione critica si aggiunge la previsione di un crollo verticale dei prezzi di vendita
del materiale raccolto. Allo scopo di salvare le tante piccole realtà esistenti e i relativi posti di lavoro, e di non distruggere un tassello del sistema che diventerà strategico dal 1/1/2022 con l’obbligatorietà della raccolta differenziata, chiediamo un incontro immediato per valutare le misure urgenti a sostegno del settore”.